L’inclusività? Passa da molte strade e si esprime attraverso svariati linguaggi. Anche per quello non verbale degli emoji, le coloratissime icone che caratterizzano la comunicazione digitale.
In occasione del World Emoji day sono stati presentati gli emoji candidati all’aggiornamento di Unicode Consortium, l’ente non-profit che tra i suoi compiti ha anche quello di selezionare gli emoji da inserire nel sistema di codifica Unicode. Se i nuovi emoji saranno approvati diventeranno leggibili sugli smartphone di tutto il mondo.
Tra gli emoji proposti ci sono strette di mano che comprendono tutte le possibili varianti di colore della pelle.
Inoltre c’è anche una stampella, che si aggiunge alla lista di emoji già disponibili che rappresentano ausili, come protesi, sedie a rotelle e il bastone per la mobilità di persone cieche o ipovedenti.
Perché gli emoji sono strumenti importanti nel dibattito sulla diversità?
Perché gli emoji sono strumenti importanti nel dibattito sulla diversità?
La risposta è semplicissima.
Perché sono immagini che compaiono quotidianamente davanti ai nostri occhi da quando apriamo i nostri profili social a quando chattiamo. Prova, per esempio, ad aprire il menu delle emoji su Whatsapp. Se cerchi quelle che rappresentano persone con disabilità noterai che queste piccole icone sono numerose e suggeriscono un’idea di movimento: le persone disabili danno un’impressione di dinamicità. Così anche gli emoji contribuiscono a scardinare lo stereotipo dei disabili come persone inattive. Con gli strumenti giusti, tutti hanno la possibilità di muoversi.
Un messaggio d’impatto enorme racchiuso in pochi pixel. Niente male no?